Thayer riunisce questi spunti in una rilevante analisi della leadership, al centro della quale è posta l’idea del leader come
"qualcuno che altera o guida il modo in cui i suoi seguaci “ pensano” il mondo dando ad esso un “ volto” ineluttabile. Un leader sul lavoro è qualcuno che dà agli altri un senso diverso del significato di quello che fanno ricreandolo in una forma diversa, un “ volto” diverso, nella stessa maniera in cui un pittore o scultore o poeta che fa scuola fornisce ai suoi seguaci un modo diverso di “vedere”- e quindi di dire e di fare e di conoscere nel mondo. Un leader non dice le cose “come stanno”, le dice come potrebbero essere, dando da quel momento in poi a ciò che “è” un “volto” diverso. (....)
Il leader è un fornitore di senso.
Il leader incarna sempre le possibilità di sfuggire a quello che potrebbe altrimenti apparirci incomprensibile, o a quello che potrebbe altrimenti apparirci un mondo caotico, indifferente o incorreggibile - un mondo sul quale non abbiamo alcun controllo definitivo".
(Thayer, 1988,pp.250-254)
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